Aikido Aikibudo

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AIKIDO AIKIBUDO - Eleganza, Energia, Efficacia


L'Aikido è un'Arte Marziale antichissima, oggi tra le più diffuse grazie all'opera del Maestro Morihei Ueshiba, e dei suoi allievi e continuatori. Si tratta di un sistema completo che usa colpi (Atemi), leve articolari (Kansetsu), lanci (Nage), immobilizzazioni al suolo e strangolamenti (Gatame e Shime), tecniche con l'uso di armi e in difesa (Kobudo) dalle stesse.
La peculiarità dell'Aikido consiste nello studio del principio "Aiki" (unione [fusione] di Energia) e nell'impiego dell'Energia stessa.
L'Aiki è una sensibilità, sviluppata attraverso l'allenamento costante e concentrato degli esercizi proposti dalla Scuola, una didattica precisa. Questa sensibilità consiste nella percezione della direzione di attacco dell'avversario e del momento in cui parte l'attacco per adottare il corretto medo di canalizzare questo attacco fino alla sua neutralizzazione.
L'Energia è l'energia corporea, biomeccanica a cui si unisce l'energia mentale formata dalla Volontà e dalla Decisione. Questa energia, assolutamente non esoterica, base e motore di ogni cosa, è conosciuta in Oriente come Ki (Giappone), Chi, Cina, Prana (india) e in Occidente come Aura (Roma antica) e Pneuma (Grecia).
Minoru Mochizuki Sensei studiò con Morihei Ueshiba sensei negli anni tra le due guerre mondiali, e poi seguì il Maestro Ueshiba fino alla sua morte nel 1969. Fu il primo a mostrare ed insegnare l'Aikido in Europa nel 1951 e una delle sole due persone a ricevere dallo stesso Maestro Ueshiba il Menkyo Kaiden. Questo è il diploma che certifica la piena conoscenza delle tecniche palesi e segrete della disciplina.
Il Maestro Mochizuki imparò soprattutto l'Aikido "da Guerra" allora insegnato dallo stesso Maestro Ueshiba, e vi aggiunse, integrandole nel metodo, tecniche di Judo Kodokan e di Gyokushin Ryu JuJutsu, sua particolare conoscenza. Da questo studio fu formato l'Aikido Yoseikan.
Il figlio di Minoru sensei, Hiroo Mochizuki sensei, oltre che a imparare la tecnica dell'Aikido Yoseikan dal padre, fu discepolo (Uchi Denshi) del Maestro Morihei Ueshiba, imparando da lui l' "Aikido per la Pace" che il Maestro aveva sviluppato in seguito.
Oggi l'Aikido Yoseikan è una scuola che unisce i "tre livelli" e i "tre principi", l'Aikido "da Guerra" e quello "per la Pace", promuovendo la sicurezza e la crescita dell'individuo nella Società e nell'Ambiente.
Il nostro Dojo, oltre l'insegnamento di Hiroo Mochizuki sensei, segue pure un altro ramo dell'Aikido sviluppato da Minoru sensei, l'Aikibudo di Alain Floquet sensei, altra formidabile interpretazione di questa Arte Marziale.

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La Storia


La leggenda dice che questa disciplina fu inventata dai TENGU, spiriti dei monti e dei boschi dell'antico Giappone, esseri dall'aspetto di corvi antropomorfi ritenuti guerrieri di soprannaturale abilità. Le fonti storiche citano il Principe Teijun, figlio dell'imperatore del Giappone Seiwa, vissuto nel IX° secolo D.C., e da lui tramandato, attraverso i suoi eredi, al guerriero Yoshimitsu della nobile famiglia Minamoto, detta Genji, nel XII° secolo.
Così, nel Giappone feudale, all'inizio del tredicesimo secolo, esisteva il GENJI NO HEIHO, la strategia della famiglia Genji. Questa Arte Marziale era descritta come un vasto assieme di tecniche, strategie ed insegnamenti. Comprendeva tutto ciò che concerne la guerra, dalla costruzione dei castelli fino alla tattica militare, passando per il maneggio delle armi bianche e le tecniche di attacco e difesa a mani nude.
L'eroe leggendario di questi anni fu Minamoto no Yoshitsune, un personaggio che può essere considerato come l'equivalente nipponico di Orlando o Lancillotto.
L'abilità di Yoshitsune passò poi al patriota Kusunoki Masashige e al suo drappello di Yamabushi (guerrieri delle montagne) nel XIV° secolo e, in seguito, al Clan Takeda.
Era la seconda metà del sedicesimo secolo, e questa grande famiglia completava sotto il nome di TAKEDA HEIHO il metodo GENJI. Da loro discese l'Aiki In -Yo, che si svilupperà, nel XIX° secolo, nel Daito Ryu Aiki Ju Jutsu, grazie alla personalità e genio del Maestro Sokaku Takeda.
image L'Arte Marziale di Sokaku Takeda era una pratica spietata, volta all'eliminazione dell'avversario, ancora impregnata del senso del combattimento e della sfida proprie del Giappone feudale. Ma tra gli allievi di Takeda vi era un uomo di grandissime capacità, sensibile ai problemi di armonia e comprensione: Morihei Ueshiba.
image Il Maestro Ueshiba (1881/1969), appassionato alle Arti Marziali, impiegò tutto il suo essere nello studio delle tecniche di Ju Jitsu che incontrò. Studiò in varie scuole, come la KITO RYU, lo YAGYU SHINGAN RYU e, tra le altre, il KEN JUTSU e il Tai Jutsu del KASHIMA SHIN RYU, lo SHININ RYU JU JUTSU ed infine, dopo l'età di trent'anni il DAITO RYU AIKI JU JUTSU, con il Maestro Sokaku Takeda. Ma la sua ricerca era quella di portare le Arti Marziali dal combattimento ad una forma universale di conoscenza ed autorealizzazione. Quando suo padre morì, Ueshiba si convertì alla religione OMOTO-KYO. A quarant'anni, nel corso di una vera esperienza mistica, ebbe una visione che lo trasfigurò e lo unì con lo spirito divino. Sentì, allora, il pieno senso della sua missione: creare e diffondere un Arte Marziale che non sarebbe più stata un arte di uccisione, ma bensì un arte di vita, un arte di bontà, di pace ed armonia, simile all'amore divino. L'Aikido (la Via per l'Unione dell'Energia) si ritrova per lui riassunto nella massima: "Occorre ricevere l'avversario nel proprio cuore con la propria armonia" e nella successiva: "Unire lo spirito dell'avversario con il proprio spirito".
Mentre il Ju Jutsu applica il concetto dell'eliminazione dell'attaccante, il Maestro Ueshiba invece, con il Tai Sabaki, cioè con un diverso studio della azione di schivata, agisce per neutralizzare l'attacco e provare la sua volontà di rispondere al male con il bene. Se l'avversario persisteva con il suo desiderio di nuocere, bisogna farlo rotolare al suolo senza ferirlo o, altrimenti, immobilizzarlo. Sul piano tecnico, le conseguenze logiche dei suoi concetti morali sono la valorizzazione del metodo di difesa: distanza da coprire, schivate, immobilizzazioni, proiezioni.
image Il Maestro Minoru Mochizuki (1908/2003) studiò inizialmente il Judo con il Maestro Jigoro Kano. Seguendo il consiglio dello stesso, lavorò su molte delle Arti da Guerra: Kendo, Iai Jutsu, Bo Jutsu, Naginata, e infine Aikido con il Maestro Ueshiba. Negli anni Trenta, il Maestro Ueshiba, già convertitosi sul piano religioso, non aveva ancora cambiato tutte le sue tecniche che erano ancora molto influenzate dall'idea del Ju Jutsu. In più il Maestro Takeda veniva spesso al Dojo del Maestro Ueshiba e il suo insegnamento conteneva una parte cospicua di tecniche d'attacco.
Quando il Maestro Minoru Mochizuki opera la sua sintesi personale, l'Aikido Yoseikan, lo farà sulla base di tutte le Arti Marziali che ha studiato. Modernizzando ed adattando, non abbandonerà le antiche tecniche, anche se sono pericolose, purché esse siano logiche ed efficaci.
image Il Maestro Hiroo Mochizuki (nato nel 1936) studia sin da piccolo con suo padre e, dal 1949, lavora con il Maestro Ueshiba. Apprende pure il Judo, lo Iai, senza contare la Naginata, il Bo Jutsu, il Tanto Jutsu, tutte discipline nelle quali non esiste graduazione. Soprattutto all'Università, pratica il Karate, utilizzando certe schivate d'Aikido.
Per il Maestro Hiroo Mochizuki, la sua scuola si presenta come una sintesi tra quelle dei Maestri Morihei Ueshiba e Minoru Mochizuki.
Come a dire che l'Aikido Yoseikan è, in definitiva, una pratica molto efficace nella difesa personale. Ma deve essere, innanzitutto, una pratica che mira, essenzialmente, alla padronanza corporale e spirituale.
image Un ramo parallelo dell'Aikido Yoseikan è l'Aikibudo del maestro Alain Floquet (nato nel 1939). Il maestro Floquet ha studiato con i Maestri Hiroo e Minoru Mochizuki l'Aikido Yoseikan fino a ricevere il VII Dan dal Maestro Minoru nel 1978. Ha integrato la sua conoscenza con lo studio del Kobudo (TENSHIN SHODEN KATORI SHINTO RYU di cui è VIII Dan, e YOSEIKAN SHINTO RYU IAI JUTSU, di cui è V Dan) e del Ju Jutsu antico (DAITO RYU AIKI JU JUTSU) componendo il suo metodo tecnico e didattico AIKIBUDO. Nel 2014, in occasione di una festa celebrativa della sua organizzazione, ha ricevuto il IX Dan dalle mani di Hiroo Mochizuki sensei.

AIKIDO YOSEIKAN: La Tecnica e la Teoria


La tecnica "palese" dell' Aikido Yoseikan comprende:
I movimenti sul piano e nello spazio (Tai Sabaki, Jyo Tai Sabaki e Ukemi)
I colpi (Atemi Jutsu)
Le leve articolari (Kansetsu Waza) e le pressioni su punti dolorosi (Kyusho Jutsu)
I lanci (Nage Waza)
Le immobilizzazioni al suolo (Gatame Waza) e gli strangolamenti (Shime Waza)
Le tecniche con le armi (Emono Waza), a loro volta suddivise in:
-armi storiche (Spada, Bastone lungo e medio, Coltello)
-armi per la difesa personale (Tanbo, Konbo)
Tecniche di respirazione e per lo sviluppo dell'energia.
Questo patrimonio tecnico, rispetto le altre scuole di Aikido, si differenzia non solo per il maggior numero di armi studiate e per il particolare approfondimento tecnico e tattico delle stesse, ma anche la parete disarmata è particolare per la varietà di lanci, tra cui le particolari tecniche in "caduta", dette "Sutemi". Inoltre, nell'Aikido Yoseikan è studiato con profondità ed efficacia il settore "Colpi" o "Atemi Waza", studio che è molto superficiale in molte altre scuole.
image Il principio unitario e fondamentale che contraddistingue la scuola Yoseikan, come le altre scuole di Aikido è: l' "AIKI".
AIKI è il principio per cui l'azione dell'attaccante viene intuita dal difensore, deviata e guidata in un movimento di realizzazione, poi unita alla difesa scelta e infine trasformata e rivolta contro l'aggressore stesso.
La tecnica dell'Aikido della scuola Yoseikan si basa, rispetto ad altre famiglie, sulla "integrazione dei principi". In questo senso si immettevano nel telaio generale dell'Aiki tecniche provenienti da altre realtà disciplinari. Così troviamo che alla fine della spirale Aiki, a volte raccorciata in spazi brevi per piazzare una tecnica d'anca o di corpo. Non mancano gli atemi, che Ueshiba usava moltissimo, e poi negletti dai suoi successori. Hiroo Mochizuki ha completato e affinato l'introduzione di questi atemi nei concetti e movimenti Aiki. Un altro concetto Yoseikan è quello della "sfera tridimensionale d'azione". Il praticante deve muoversi non solo sul piano oggettivo di calpestio, ma deve agire ruotando attorno al centro gravitazionale, anche spostandosi nello spazio. Questo genera l'uso delle tecniche dette "sutemi". Il Sutemi è un tipo di lancio che usa la caduta al suolo del proprio corpo per moltiplicare la sollecitazione applicata al corpo dell'avversario. La tecnica non consente sbagli: l'errore provoca la certa sconfitta, la riuscita elimina in modo completo l'avversario. Anche oggi, dove le tecniche di sutemi sono state ammorbidite e rese meno pericolose, occorre usare molta accortezza nel farle e nel subirle.
image La pratica dell'Aikido della scuola Yoseikan cerca l'azione reale e motivata. Le tecniche di presa effettuate da Uke (l'attaccante) sono portate in modo logico e prevedono una continuazione dell'attacco con atemi, leve o proiezioni. Di conseguenza Tori (il difensore) deve, nel neutralizzare la presa, uscire dalle possibili direzioni d'attacco dell'avversario. La scelta di tempo non prevede pause o vuoti, Uke è tenuto sbilanciato ed occupato fino l'applicazione della tecnica definitiva. Per tutto il tempo dell'azione è rigorosamente considerata ogni possibilità di reazione, controrottura di movimento, possibilità di Uke. Sono molto praticate combinazioni di due, tre tecniche in modo da saper sfruttare ogni tipo di reazione Uke stesso possa effettuare. Nel bloccaggio a terra, oltre le leve, si usano strangolamenti o tecniche di immobilizzazione provenienti dal Judo ma modificate in modo di bloccare completamente Uke, preferibilmente in posizione prona, mantenendo il controllo dell'ambiente. Le tecniche di atemi, sia pugni che calci, vengono portate in attacco in modo reale, magari facendo uso delle protezioni in modo da doversi preoccupare di un errore e del contatto successivo; l'attacco è portato senza aperture o allargamenti del movimento, improvviso, al tempo e distanza corretti, con l'intenzione di toccare, la difesa elude o neutralizza il colpo, tocca l'attaccante e poi lo porta nella spirale Aiki, stando ben attento a non uscire in direzioni dove Uke può doppiare la sua azione rendendo vano il movimento di Tori. Infatti, lo studio a livelli più avanzati prevede che Uke possa attaccare con combinazioni di pugni e calci, la difesa di Tori deve, innanzitutto, evitare di essere colpito, poi scegliere il momento dell'entrata, magari "attirando" lui stesso un determinato attacco di Uke.
Possiamo dire che l'Aikido della scuola Yoseikan preveda, in una stessa reazione ad un attacco, tre modalità esecutive diverse. Dette modalità costituiscono la "Triade" di risposta della scuola Yoseikan e uno dei punti fondamentali della stessa. Tali modalità esecutive sono tutte e tre potenziali al momento di rispondere all'attacco e la scelta di esercitare l'una o l'altra dipende solo dalla volontà di Tori e dalla sua capacità tecnica rispetto quella di Uke. Esiste una scala di difficoltà crescente tra un tipo di risposta e un altro.
La prima, prevede che l'azione evasiva sia accompagnata da colpi e la tecnica di leva, proiezione o controllo sia introdotta solo alla fine per l'annullamento finale dell'avversario e può, a sua volta, essere conclusa da un atemi finale Aiki no Goshin Jutsu). La seconda modalità prevede l'introduzione di uno o più atemi per interrompere l'azione di Uke e una tecnica di lancio, proiezione o controllo piuttosto robusta, che deve essere controllata accuratamente per evitare lesioni ad Uke (Aiki no Jutsu). La terza reazione non prevede veri e propri atemi, ma eventuali finte, e l'azione di lancio, controllo o leva è condotta in modo tale da salvaguardare l'incolumità di Uke nella sua stessa realizzazione. Neutralizza l'attacco e non l'attaccante (Aikido).
image Questa scala di sistemi dà all'allievo, man mano che avanza nel suo allenamento, la possibilità di comprendere le sfumature possibili tra una reazione ed un altra e il grado di influenza che hanno sull'attaccante. La spinta è verso la reazione più etica, la terza, ma si dà la possibilità di garantirsi in ogni modo un tipo di reazione intanto che si matura la grande abilità tecnica necessaria per poterla effettuare comunque, dovunque, con chiunque. Il risultato finale è la possibilità di scelta e la soddisfazione di sapere cosa si sarebbe potuto causare e si è scelto di non fare.
Ogni tecnica comprende un'altra "Triade" fondamentale che sovraintende alla sua efficacia e due modalità diverse di effettuarla. La "Triade dell'Efficacia" dice che l'avversario deve essere attirato dove si vuole, sbilanciato e, solo a questo punto si applica il movimento tecnico specifico, secondo la modalità diretta (Omote) o quella rovescia (Ura).
image Lo studio dell'efficacia è uno dei punti fondamentali e specifici dell'Aikido Yoseikan.
L'Aikibudo arricchisce la scuola di una interpretazione parimenti rigorosa ed efficace, aumentando la chiarezza didattica e il ventaglio tecnico. Inoltre l'Aikibudo promuove la pratica delle scuole antiche: il Daito Ryu originale e il Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, la scuola di spada ed armi giapponese conosciuta ed efficace.

L' Aikido Aikibudo a Palermo


L'Aikido Yoseikan giunge a Palermo come parte dello Yoseikan Budo, nel 1979, grazie al maestro Adriano Amari. Nel 1987 il Maestro Hiroo Mochizuki, dopo un anno di stage e studi particolari, riconosce al maestro Amari il grado di II Dan in Aikido Yoseikan. Il maestro Amari apre dei corsi presso le palestre in cui insegna, diffondendo la pratica dell'Aikido Yoseikan dapprima all'interno dei corsi di Yoseikan Budo, poi in sezioni specializzate. In questi corsi forma i primi Yudansha della disciplina.
image L'Aikido Yoseikan conosce una migliore diffusione quando viene aperta l'ACCADEMIA DI ARTI MARZIALI - DOJO, dove è uno dei corsi di punta. Il maestro Amari raggiunge il V Dan nell'Aikido Yoseikan e inizia nel 2003 lo studio dell'Aikibudo, invitando poi il maestro Alain Floquet più volte a Palermo, e, in seguito il maestro Daniel Dubreuil. La tutela dei praticanti di Aikibudo viene affidata a uno dei migliori "giovani maestri" della scuola Aikibudo, il normanno Xavier Fleury, formidabile interprete della Scuola.
Attualmente il maestro Amari detiene il Terzo Dan in Aikibudo.
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